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ALLA
RICERCA DELLA CAUSA DELLA TRAGEDIA E DELLA PACE INTERIORE
di Ervin Laszlo
La nostra è un'era di profonda trasformazione, un cambiamento
nella civiltà. I suoi segni e le sue manifestazioni sono tutt'in-torno
a noi.
L'attacco dell'11 Settembre da parte dei kamikaze al World Trade Center
di New York e al Pentagono di Washington è stato forse il sintomo
più tragico, ma senza dubbio non l'unico. Le radici dei problemi
attuali giacciono più in profondità che nel fanatismo
dei terroristi e nelle richieste dei fondamentalisti. Uccidere un
gruppo di terroristi non risolverà il problema fino a quando
la radice rimane, altri verranno al loro posto.
Il fatto da riconoscere è che la frustrazione e il risentimento
sono diffusi largamente nel mondo attuale. Essi sono alimentati da
una percezione di ingiustizia che riflette - non sempre correttamente
- un fondamentale squilibrio. Mentre la globalizzazione integra ed
esalta produzione, commercio, finanza, e comunicazione, dall'altro
lato sta producendo, a livello sociale e ecologico, una battuta d'arresto
dovuta a disoccupazione regionale, buchi sempre più ampi nelle
entrate e degrado ambientale. I benefìci della crescita economica,
a lungo il maggior indicatore di progresso, stanno diventando più
e più concentrati. Centinaia di milioni vivono a un livello
standard di vita materiale più elevato, ma migliala di milioni
sono oppressi nella povertà estrema, vivendo in bidon-villes
e ghetti all'ombra di una ricchezza ostentata.
Questo è socialmente e politicamente esplosivo: innesca risentimento
e rivolta e opera massicce emigrazioni dalla campagna alla città
e dalle regioni più povere a quelle più ricche.
In tali condizioni il terrorismo e il crimine organizzato trovano
terreno fertile. I terroristi possono produrre attacchi devastanti
a livello mondiale e i criminali possono impegnarsi in una gamma di
attività che spaziano dallo spionaggio informatico al traffico
di droga, di organi umani, come pure di ogni tipo di armi. L'applicazione
delle nuove tecnologie, un altro indicatore di progresso, è
anch'essa un'arma a doppio taglio. Il potere nucleare promette un
illimitato rifornimento di energia commerciabile, produce rifiuti
nucleari e i vecchi reattori ormai obsoleti pongono problemi irrisolvibili
e lo spettro di una fusione nucleare, sia dovuta a incidente tecnico
che a terrorismo intenzionale, tutto ciò rimane senza risposta.
L'ingegneria genetica ha un potenziale favoloso per creare piante
resistenti ai virus e ricche di proteine, razze animali migliori,
grandi scorte di proteine animali, e microrganismi capaci di produrre
proteine e ormoni in grado di migliorare la fotosintesi.
Ma l'ingegneria genetica può anche produrre armi biologiche
letali e microrganismi patogeni, distruggendo le diversità
e l'equilibrio della natura, creando insetti e
animali supersviluppati e aggressivi. Le nostre tecnologie d'informazione
potrebbero creare una civiltà globalmente interattiva seppure
diversa, permettendo a tutti i popoli di essere uniti qualunque sia
la loro fede e cultura, l'origine etnica e nazionale. Ma se questi
network rimangono dominati dai gruppi di potere che li hanno creati,
essi serviranno soltanto gli interessi strettamente fecalizzati di
una piccola minoranza di persone ed emargineranno tutto il resto.
Se Internet, la televisione e i media elettronici e di stampa diventano
ulteriormente commercializzati, questi media cederanno alle richieste
di coloro che hanno i mezzi per entrare nel mercato globale piuttosto
che dare voce a tutta la gente. Ancora peggio di questo, il cyber-spazio
delle telecomunicazioni diventerà un nuovo medium per guerra
dell'informazione, influenze culturali, intolleranza, pornografia
e criminalità. In condizioni come queste non ci può
essere alcuna pace duratura nel mondo, al massimo, un incerto interludio
tra atti di terrorismo e guerra aperta, fin quando le persone saranno
frustrate, nutriranno odio e desiderio di vendetta, e non potranno
relazionarsi l'uno con l'altro in uno spirito di pace e cooperazione.
Sia che la causa sia l'ego ferito di una persona o il rispetto ferito
di un popolo, che sia il desiderio di una vendetta personale o una
guerra santa in difesa di una fede, il risultato è violenza,
morte e catastrofe.
Ottenere la pace intcriore nel cuore di una persona è un fondamentale
prerequisito per ottenere la pace esterna nel mondo.
Ottenere una pace più profonda è un compito che ciascuno
di noi ha da svolgere individualmente, su se stesso. Ma ha anche le
precondizioni nel mondo esterno. Quella pace intcriore non potrebbe
essere vinta nemmeno dalle peggiori condizioni del mondo reale: in
condizioni di fame, privazione, emarginazione e acuta sofferenza.Tale
conquista, tuttavia è limitata a individui con una coscienza
altamente evoluta; almeno per il presente, non ce lo possiamo aspettare
per la gran massa del genere umano.
A livello individuale acquisire una pace intcriore profonda richiede
condizioni sociali ed economiche che permettano un vita di fondamentalmente
dignitosa, libera da stress e privazioni che esauriscono la forza
e indeboliscono il carattere. E a livello collettivo di una nazione,
cultura e fede, una pace intcriore profonda richiede comprensione
e rispetto da tutte le persone del mondo per la diversità dei
modi di vivere e dei credo ritenuti sacri da gruppi e individui sia
piccoli o grandi, che possano essere sia potenti che privi di potere.
Dalla fine della seconda guerra mondiale, la comunità internazionale
ha insistito sul
necessità di una serie di "diritti". I membri delle
Nazioni Unite dapprima adottarono LA CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI
DIRITTI CIVILI E POLITICI e poi LA CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI
DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI. La prima serie di questi diritti
include il diritto di voto, il diritto a non essere torturati e il
diritto per la libertà di parola - essenzialmente libertà
negative: "libertà da" discriminazione, oppressione
e costrizione arbitraria.
La seconda serie di diritti comprende il diritto alla salute, al cibo
e il diritto al lavoro. Queste sono libertà positive: "libertà
" tra le altre cose per condurre una vita di salute, dignitosa
e un accettabile livello di benessere materiale.
Le libertà negative richiamano atti di omissione delle autorità
esistenti e dal potere degli Stati. Ma le libertà positive
richiedono atti di nomine che vanno oltre l'estensione di un settore
pubblico dello stato; esse implicano concordanza della parte della
Comunità internazionale come un insieme, includendo i settori
privati globalizzati del commercio, della finanza e dell'industria.
Rispettare le libertà positive adottate nel recente passato
presuppone una più profonda responsabilità da parte
della comunità mondiale per la vita e il benessere dei suoi
membri.
Il 20° secolo può entrare nella storia come il secolo dei
diritti, ma il 21° secolo deve diventare il secolo di responsabilità.
Spostarsi dai diritti alle responsabilità richiede un cambiamento
della mentalità e della moralità che domina nella società
di oggi.
Reclamare diritti è compatibile con la moralità classica
che rappresenta gli interessi del singolo nella confusione di interessi
simili o competitivi, ma accettare la responsabilità per assicurare
che quei diritti siano rispettati richiede una nuova mentalità
e un'etica più illuminata. Nel mondo globale interattivo attuale
della comunicazione quest'etica non può essere geograficamente,
culturalmente o politicamente confinata - deve essere un'etica planetaria
di responsabilità per i nostri valori, scopi e azioni. Abbracciare
quest'etica è il modo migliore e davvero il solo, sicuro per
creare una pace duratura nel mondo.
Per saperne di più:
www. club-of-budapest. org
www.club-of-budapest.it
ed inoltre:
www.rtsi.ch/laszlo:
si possono seguire tre colloqui di 50' di
Guido Ferrari con Ervin Laszlo dal titolo
"Terzo millennio" |
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