I SETTE ASPETTI
DELLA NUOVA COSCIENZA
di Ervin Laszlo
II grande compito, la grande sfida del nostro tempo è cambiare
se stessi.
Vorrei fare un elenco di sette caratteristiche della nuova visione,
della nuova coscienza, perché è possibile acquisirla,
tutti possono evolvere, tante persone l'hanno già ed è
diventata una conditio sine qua non della nostra sopravvivenza sulla
Terra.
La prima caratteristica
è l'olismo, la visione distica, per contrastare la visione
frammentaria, disciplinaria, atomistica, che separa tutto: la mente
dalla natura, l'uomo e la società dalla biosfera, e tutti
i campi della realtà l'uno dall'altro.
La visione oli-stica è proprio quella comprensione unitaria
che si sta sperimentando nei vari centri per la coscienza planetaria
intorno al mondo, ed è una caratteristica fondamentale della
nuova coscienza.
La seconda
è il pensiero trasversale, globale, tra i due emisferi e
tra i tre cervelli: non pensare sempre con l'emisfero sinistro razionale,
o essere dipendenti solo dall'emisfero destro, quello più
creativo e mistico e meno orientato all'uso della lingua.
Disogna avere la possibilità di muoversi, in modo armonico
e fluido, tra l'uno e l'altro, utilizzare l'interezza delle nostre
potenzialità.
Questa è la base della vera creatività.
Terzo è
la valorizzazione della comunicazione, non solamente possedere delle
conoscenze, ma comunicarle.
Comunicare è sicuramente la legge della vita e di tutta l'evoluzione.
Questa possibilità di valorizzazione del comunicare, di condividere
le esperienze, le idee è una caratteristica della nuova coscienza.
Quarto, lo
stile di vita semplice.
C'è un nuovo movimento verso la semplicità -non di
chi è dominato da un movente economico, "siamo troppo
poveri per non essere semplici" - ma la semplicità volontaria,
scegliere di vivere in maniera più semplice e naturale, senza
tutto questo eccesso attorno a noi nella civiltà occidentale.
Questo è un movimento per il consumo responsabile, ecologico,
etico molto rapido e forte nei Paesi cosiddetti industriali, e speriamo
che dia una spinta di sviluppo anche negli altri Paesi.
Il quinto
è la spiritualità, il rinascimento della nuova spiritualità.
E' molto interessante, molti maestri, saggi e lama possono fare
da guida.
Questa spiritualità viene dall'antichità, ha migliala
di anni, e non localizza la divinità fuori dalla natura e
dall'uomo, ma dentro: tutto è divino e siamo tutti collegati
attraverso questa divinità.
Anche questo è un movimento in crescita ed è una grande
speranza per il futuro.
Sesto è
riscoprire la salute globale, individuale, il movimento verso i
cibi naturali, l'ecologia, l'ambiente sano, l'unità dell'uomo
con il suo ambiente per ritrovare la salute in un senso molto complesso
e olistico, non soltanto come assenza di malattia, così come
la pace non è solo l'assenza della guerra ma una totalità,
un funzionamento del sistema al suo livello ottimale.
Settimo è
la coscienzaplanetaria.
Imparare a sentirsi parte del sistema Terra, passare da una vita
locale ed egocentrica ad una visione globale, planetaria.
E' importante comprendere la bellezza e la complessità della
rete ecosistemica e umana che forma l'intero pianeta, Gaia.
Le sue leggi, le sue difficoltà, gli ostacoli al suo sviluppo
armonico.
Allargare il nostro punto di vista, usare la tolleranza, l'etica
per superare ingiustizie e fanatismi, per un futuro planetario umano
e sostenibile.
Concludendo, penso che tutte le attività pratiche e culturali
che avvengono nei centri per la coscienza planetaria sparsi in tutto
il mondo, esprimano la nuova coscienza.
E' importante perché la nuova coscienza si sviluppa attraverso
la sperimentazione, sperimentare come vivere in questo modo, non
solo pensarci in modo astratto, ma viverci dentro.
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