LA KUNDALINI, LA SHAKTI
E IL RITO TANTRICO
di Selene Calloni
Molti peccatori
si stanno preparando a volgersi al Divino, mentre molti virtuosi hanno
da percorrere ancora molte vite rima di potervi pensare"
Aurobindo "Lettere sullo Yoga"
"Come è
in alto così è in basso"
Ermete Trismegisto
La Kundalini
Le culture, le società, le religioni istituite insegnano all'uomo
a reprimere il proprio lato animale, in quanto parte sporca, pericolosa,
incomprensibile dalla mente individuale perché governata dalla
natura.
Il tantrismo è
un metodo di natura che fa del piacere uno strumento e della gioia il
fine.
Esso riunifica l'aspetto animale e mentale dell'uomo.
L'uomo che sappia
essere selvaggiamente animale e sublimamente intellettuale è la
porta aperta sul futuro.
Non è forse vero che lo sciamano, per farsi tramite tra l'umano
e il divino, si traveste da animale?
Il potere vitale
dell'uomo risiede nella sua parte oscura, animale, giacché è
nell'aggressività primitiva, ciò che Assagioli chiamava
la "fame primordiale".
Agli albori della
specie, l'umanità ha trovato in questa aggressività la forza
che le ha permesso di sopravvivere e di affermarsi su questo pianeta.
Questa energia è ora assopita nell'uomo, essa dorme concentrata
alla base della sua colonna vertebrale, in quell'area che nel tantrismo
viene definita il primo chakra.
I tantra chiamano
Kundalini la forza latente dell'uomo e la raffigurano come un serpente
avvolto in due spire e mezza intorno alla base della colonna vertebrale.
La Kundalini simboleggia
il potenziale umano e la sua sede, il primo chakra, rappresenta la dimensione
primitiva, fisica e selvaggia dell'uomo.
Il serpente, imprigionato a questo livello, è un potere feroce,
terrifico.
Ma, risvegliandosi, la forza vitale può risalire a livelli successivi,
ovvero raggiungere altri chakra che rappresentano espressioni più
evolute dell'essere, come la capacità di provare sentimenti elevati,
di creare, di comunicare, di comprendere e perfino, al livello più
elevato, la capacità spirituale.
Alla base dell'essere
umano, la kundalini è energia nervosa a carattere sessuale, è
la ferocia animale, è la spinta dell'animale a sfamarsi, a riprodursi
e a permettere la continuazione della propria specie.
Se la kundalini
si risveglia in uomo non in grado di canalizzarla verso livelli successivi,
essa assume un comportamento devastante, manifestandosi come perversione,
crudeltà, pazzia.
I tantra sono i
testi che rivelano i metodi per il corretto risveglio della kundalini.
Se propriamente risvegliato e incanalato secondo i metodi della disciplina
tantrica, il potere vitale, che è l'energia nervosa a carattere
sessuale, apre tutti i poteri dell'uomo fino al più elevato potere
spirituale.
Il principio ermetico
di identità tra ciò che è in alto e ciò che
è basso bene esprime la corrispondenza tra l'energia sessuale e
il potere spirituale, il corpo e l'anima, la terra e il cielo.
Il processo del
risveglio della kundalini è una sorta di viaggio dantesco nel quale
si passa attraverso l'inferno per giungere al paradiso, per scoprire,
in fine, che il paradiso e l'inferno sono l'uno l'immagine speculare dell'altro
e che solo affrontando e rielaborando il proprio spirito animale l'individuo
può accedere ai più alti regni dell'illumina zione e della
liberazione.
Nel cammino verso
la realizzazione l'uomo deve affrontare la propria anima nera, non ci
può essere vera evoluzione dell'essere che non passi attraverso
la liberazione, l'ascensione e la conseguente trasformazione dell'energia
aggressiva, sessuale.
Da questo confronto si esce vincenti o dannati.
Questa è la prova tanto raffigurata in svariati modi nelle leggende,
nelle favole e nei sogni umani.
L'esperienza assoluta che non lascia posto all'errore. Soltanto colui
che è veramente puro riuscirà a passare indenne questa prova
e a ritornare vincitore al proprio castello.
Solo chi è puro potrà attraversare l'immenso abisso della
propria anima nera senza sporcarsi, e solo chi ha una meta di vera conoscenza
ed evoluzione non si perderà negli oscuri labirinti della sete
di potere e dell'avidità.
La Shakti
Mahashakti, la grande Shakti, la sposa di Shiva, corrisponde a livello
cosmico alla kundalini che è in ogni uomo.
Shakti, la Grande
Madre, è il potere della vita e della manifestazione dell'esistenza,
il motore del divenire, è la natura ed è la forza per l'evoluzione
naturale, ma Shakti è anche la Maya, il grande velo della mente
che copre la realtà agli occhi dell'uomo.
Shakti è
Eva, la donna nel grembo della quale Shiva si addormenta e l'universo
sogna.
Lungi dal voler
dilaniare o disintegrare la Maya, il tantrico vuole trascenderla vivendola
fino in fondo.
La Maya non è
l'ostacolo, ma la chiave che porta a Shiva, poiché essa non è
che uno dei tanti volti della Shakti cosmica.
Non basta aver ricevuto la vita per essere vivi, bisogna anche essere
disposti a vivere.
Ed è solo vivendo la vita fino in fondo che la si può trascendere.
Con il progredire
della sadhana, il rito e la vita si fondono, ma ciò non comporta
ne una generalizzazione del rito, ne una rinuncia alla vita; la vita diventa
il rito e il rito la vita.
Il Maytuna
Shiva è spesso raffigurato unito a Shakti nel maytuna l'unione
sessuale.
L'unione del dio e della natura è permanente e finalizzata al puro
scopo dell'estasi.
Il dio e la dea non sono uniti per generare figli.
Essi generano dei figli, ma con altre divinità, in modi strani,
talora accidentali, non attraverso il maytuna, l'unione sessuale.
Ogni uomo può partecipare al maytuna del dio e della dea, all'estasi
cosmica in cui tutto è gioia, luce e sapere.
Il suo partner sarà dapprima un altro essere umano, poi la natura
tutta, infine il dio stesso, poiché ciascuno di questi elementi
rimanda senza incertezze all'elemento immediatamente successivo.
Oltre al maytuna,
considerato mezzo supremo, i Mantra, gli Yantra e i Mandala costituiscono
il triplice sistema della pratica tantrica.
Mantra,Yantra,
Mandala
Yantra significa strumento o congegno, è la forma del suono, ovvero
del Mantra.
Il Mantra è
una sillaba, una parola o una frase mistica la cui ripetizione serve per
aprire la coscienza del praticante, per risvegliare poteri connessi con
la vibrazione di quel suono.
Mantra è dunque una particolare vibrazione sonora che a il potere
di risvegliare il nostro potere latente e di aprire la nostra coscienza.
I Tantra parlano di una relazione tra suono e forma tale da far sì
che ogni suono abbia la proprio forma.
Ogni Mantra, dunque, in quanto vibrazione sonora ha una forma e questa
forma è lo Yantra.
Dunque la raffigurazione degli Yantra e la concentrazione su queste forme,
unitamente alla ripetizione dei suoni, ovvero dei mantra che li hanno
creati, è una pratica molto importante nel tantrismo per aprire
la coscienza e risvegliare poteri.
Infatti la parola mantra significa strumento per meditare e la parola
yantra significa pure strumento o congegno, dispositivo.
Questi risvegli consistono nell'apertura dei chakra, i centri dell'energia
psicofisica che nel corpo umano corrispondono a plessi nervosi e a importanti
ghiandole.
I Mantra sono impiegati
nel rituale del Nyasa nel quale il corpo, centro della spiritualità
e della magia tantrica, viene reso sacro grazie alla sovrapposizione dei
suoni sacri alle sue varie parti.
Lo yantra è
anche un cosmogramma e uno psicogramma, ovvero può essere una raffigurazione
del cosmo o del microcosmo umano, il corpo umano, o anche della mente
e infatti gli yantra dei chakra rappresentano i vari livelli psicofisici
dell'uomo.
Si dice anche,
nei Tantra, che ogni corpo umano è un mantra e uno yantra infatti
ogni corpo ha il suo suono che è il suono del respiro e ha una
forma che è lo yantra.
Il Mandala è
uno yantra di forma circolare.
Solitamente è composto da più cerchi concentrici che indicano
il cosmo o il microcosmo umano o la psiche umana, e quindi anche il mandala
è come lo yantra un cosmogramma o uno psicogramma ma in movimento.
Infatti il mandala, in virtù dei suoi centri concentrici che indicano
stadi o fasi successive rappresenta l'evoluzione o l'involuzione del cosmo
e dell'individuo, esso è lo schema della disintegrazione dall'uno
al molteplice e della reintegrazione dal molteplice all'uno, alla coscienza
assoluta.
Generalmente un
mandala è composto da una serie di cerchi concentrici nei quali
vengono disegnate molteplici immagini simboliche e da un centro formato
da un quadrato diviso i quattro triangoli nel quale è raffigurata
la divinità che è al centro di ogni essere.
Selene Calloni
si occupa di attività olistiche da oltre quindici anni. Dopo aver
trascorso numerosi anni in Oriente, si è laureata in psicologia
con una tesi sullo Yoga Integrale. E' autrice di vari articoli e libri
sullo Yoga e sullo Sciamanesimo. Tel. +41 79 621 84 58
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